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Questo blog è stato creato da un patito di Giochi da Tavolo (GdT) e Giochi di Carte (GdC) per altri patiti di GdT e GdC, oppure per chi apprezza i GdT e GdC, oppure per chi non li conosce e ne è incuriosito: insomma, per tutti! Qui potrete trovare recensioni approfondite di giochi, opinioni a caldo dopo una sola partita o anche meno e resoconti di serate ludiche!
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lunedì 11 gennaio 2016

NIPPON - Prime impressioni


Voglio inaugurare la sezione "Prime Impressioni" del mio blog proponendovi Nippon, titolo sfornato dalle menti di Nuno Bizzarro Sentieiro e Paulo Soledade, ed edito da What's Your Game nel 2015.
Tralasciando i dettagli che mi hanno portato all'acquisto di questo titolo (a breve un Resoconto di Serata Ludica apposito), diciamo che è stato per una insolita successione di coincidenze, quindi quando l'ho apparecchiato sul tavolo, ero il primo a non sapere cosa aspettarmi!

- SCATOLA E MATERIALI: i materiali, di primo acchito, sembrano buoni, e man mano che li piazzo sul tavolo ne ho la conferma: le varie tessere sono di cartone spesso, così come le plance dei giocatori e la plancia principale (ma d'altronde dalla What's Your Game non mi sarei aspettato di meno). Magari i colori sono un po' anonimi e smorti, ma niente per cui mi sia pentito dell'acquisto.
Niente da obbiettare nemmeno sulla componentistica lignea, meeples, cubetti neri, segnalini segnapunti nei 4 colori dei giocatori e un segnalino segnaturno bianco che assolvono pienamente ai compiti per cui sono chiamati ad esistere. 
Chi ha giocato Vinhos riconoscerà immediatamente la componentistica molto simile (per non dire identica); da sottolineare i lavoratori giappo-siculi coppola muniti (o con grave malformazione della scatola cranica, in alternativa), che fanno sempre la loro porca figura...
Guai a chi dice che in Giappone non si lavora sodo!
foto presa da Boardgamegeek.com
Nella scatola, come ormai è consuetudine nei GdT, sono incluse una valanga di bustine Zip-Lock, con le quali, vincendo la mia ossessione per il risparmio delle bustine, ho imbustato agilmente quasi ogni tipo di componente nella propria Zip-Lock.








- REGOLAMENTO: prima ancora di prendere in mano il regolamento, già sudo freddo, pensando a quelli di Vinhos e Madeira.
Ho torto.
Il regolamento consta di poche paginette, ben scritte, con abbondanti esempi. Il tutto mi sembra troppo semplice, tanto che temo di essermi perso qualcosa, oppure che il mio regolamento contenga qualche pagina in meno per errori di stampa.
E invece no, il regolamento è proprio snello, semplice e ben scritto.
Col senno di poi, rimangono un paio di punti un pochino più affidati all'interpretazione della regola, ma niente di trascendentale.

Setup di Nippon
foto presa da Boardgamegeek.com

- GAMEPLAY: la prima impressione che si ha, durante i primi turni, è quella di un solitario multigiocatore. Ognuno coltiva il proprio orticello senza particolari fastidi da parte degli altri giocatori, e l'interazione è in questa prima fase di tipo indiretto, basata essenzialmente sul "fregare" il lavoratore del colore giusto agli altri giocatori.
Non dico che è risultato non piacevole anche in questa prima fase, dico solo che è risultato un po' sterile.
Avendo il regolamento ben in testa, comunque, si avverte la costante sensazione che il bello deve ancora venire.
Plancia giocatore. Più colori diversi di lavoratori si accumulano, peggio è...
foto presa da Boardgamegeek.com
Infatti le cose cambiano radicalmente circa da metà gioco in poi, quando parte la sfida al controllo delle varie regioni.
Si ha quasi la sensazione che sia cominciato un altro gioco, senza il netto stacco che invece si avverte in Vinhos con la fiera del vino, che invece non manca mai di farmi storcere un po' il naso (intendiamoci, a me Vinhos piace e non poco).
Senza volermi dilungare sul regolamento (creerò una sezione apposta di regolamenti in pillole), in sostanza dopo aver prodotto ed accumulato le varie merci, i giocatori le devono rivedere alle varie città del Giappone, a seconda della richiesta di queste ultime, ogni volta che si vende una merce ad una città, si piazza un segnalino nel corrispettivo spazio che riporta stampato, oltre al proprio colore, un numero che indica, a grandi linee, la qualità e quantità delle merci vendute.
La cosa che rende il tutto ancora più interessante è la possibilità di spiazzare un avversario da una città, a patto che si riesca a vendere più merci o merci di maggior qualità di lui/lei. Questo comporta un susseguirsi di faide e controfaide intorno al tavolo per il predominio delle varie città, che rendono sempre il tutto molto più spassoso!

Le città del Giappone con le relative richieste di merci (4 per ogni città). E' qui che parte la lotta serrata all'ultima bastardata!
foto presa da Boardgamegeek.com

Verso la fine, il gioco è un continuo io-scalzo-te-che-tu-scalzi-me, rendendo il gioco decisamente più dinamico e lasciando una piacevole sensazione di "oh, finalmente ci siamo al vero gioco!"
La gestione del tutto non è affatto semplice, da un lato bisogna continuare a "curare il proprio orticello", in modo da continuare a produrre le merci ed implementare la propria capacità produttiva (per poter vendere meglio degli altri giocatori), dall'altro lato non è possibile perdere di vista gli altri giocatori, pena essere esclusi dalla corsa ai punti finali. Questi ultimi vengono assegnati a seconda delle maggioranze di presenze nelle varie città come venditori.

- CONCLUSIONI: questo gioco ci ha proprio divertito.
Vuoi perché è "esploso" da metà PARTITA in poi, divenendo molto più divertente di quello che si stava rivelando nelle prime fasi, vuoi perché è un bel gestionale con la presenza dell'elemento delle maggioranze.
Sembra essere cosa da poco, ma si rivela molto carino, ben congegnato e decisamente diabolico il sistema di pagamento a seconda di quanti colori diversi di lavoratori si hanno sulla propria plancia (per fare un'azione bisogna sempre prelevare un lavoratore dal corrispondente spazio e piazzarlo sulla propria plancia); spesso questo costringe a fare azioni non proprio ottimali pur di non prendere un lavoratore di un colore diverso rispetto a quelli che già si hanno, attendendo che futuri sviluppi modifichino l'assetto dei colori dei lavoratori presenti in plancia principale.
La partita è durata un paio d'ore e mezzo, ma confido di poter ridurre a due ore massimo le prossime partite. In 4 giocatori, dopo una prima partita, direi che è molto difficile scendere sotto tale tempistica.
La voglia di rigiocarlo l'ha lasciata, e questo è fondamentale perchè un GdT resti nella mia collezione.
ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO A CHIUNQUE CERCHI UNA SFIDA DI LIVELLO MEDIO-ALTA CON UNA DISCRETA INTERAZIONE TRA GIOCATORI


domenica 27 dicembre 2015

SPLENDOR e PANDEMIA: LA CURA (PARTE 1) - Diffondere il verbo ludico in famiglia!

Questo non è PROPRIAMENTE un resoconto di una serata ludica, perché quando abbiamo giocato non era sera, ma spero che i lettori più pignoli non se ne abbiano a male!
"Oggi si pranza a casa di mia mamma", dice la mia ragazza; questa frase ha per me la valenza che ha per la maggior parte delle persone la scena in cui la bambina di "The Ring" esce dal pozzo e dalla tv: mi terrorizza.
Sia perché i pasti dalla futura suocera sono qualcosa di abbondante, MOLTO abbondante (da sfiorare la telefonata al 118 nella maggior parte dei casi), sia perché temo il tedio del post-pranzo.
"Si portasse un giochino?" chiedo, con nonchalance. Gli attimi che precedono il "ma si, vai!" sono di puro terrore, ma poi arriva la risposta affermativa.
Vado alla Ludoteca (ovvero i 3 scaffali carichi di giochi che ho in sala), e arriva il momento più duro: cosa portare?
Analizziamo il pubblico: c'è la mia ragazza che ormai è una pro gamer come il sottoscritto, e quindi andrebbe bene tutto. C?è il fratello della mia ragazza (Giacomo) che credo potrebbe benissimo reggere qualsiasi titolo, ma è ancora abbastanza vergine dal punto di vista ludico, e non voglio infierire con titoli di mezza tonnellata. Infine c'è la di lei mamma, e qui sta il difficile. Serve un gioco semplice, come sempre quando tento di introdurre i "grandi" al magico mondo dei giochi da tavolo. Deve presentare un po' di sfida, ma non troppa da risultare ostico e deve divertire. Non deve ovviamente essere banale, perché non pensi che non la ritengo all'altezza di un gioco serio.
Alla fine la scelta è fatta: Splendor e Pandemia: la Cura.
Arriva il momento tanto atteso e apparecchio Splendor. Spiego le regole e siamo pronti ad iniziare, ma ecco il primo intoppo: Anna (la mamma) dice "preferisco guardare, che a questi giochi non so giocare" (classica frase preconfezionata che mi sarà stata ripetuta nel tempo, da persone sempre diverse, un numero incalcolabile di volte). Ma la mia ragazza insiste, e si convince anche lei. Meno male
Comincia la partita, Giacomo ha afferrato il concetto e mi chiede conferma solo un paio di volte, prevalentemente sulle modalità con cui possono essere presi i gettoni pietra preziosa. Anche Anna pare aver capito, anche se i primi 3 turni sbaglia puntualmente tentando di prendere 2 gettoni dello stesso colore più uno di un altro colore. Una delle sue prime mosse è prenotare una carta di II livello, spiego che è consigliabile cominciare creandosi una base di carte di I livello, ma resta della sua idea e tiene prenotata la carta che ha scelto, andiamo avanti.
Man mano che il gioco procede mi accorgo di aver sottovalutato i miei avversari: verso metà partita sono quello messo peggio. Giacomo prende due tessere nobile in un turno (anche se non aveva capito che non serve un'azione per prenderle, ma arrivano in automatico appena si soddisfano le condizioni), e rende chiaro che devo correre se voglio sperare di vincere. Nel frattempo, in barba ai miei consigli iniziali, Anna ha costruito un valido motore e macina carte una dopo l'altra senza quasi mai bisogno di prendere gettoni. Io arranco come una balena spiaggiata ma la conclusione della partita è tanto repentina, quanto inaspettata: Vince Anna. Con un colpo di reni prende due carte da punti in 2 turni e, con la complicità di una tessera nobile, giunge a 15 di botto, lasciandoci a bocca aperta.
Ma comunque sono contento, se un neofita vince, e sente che tutti hanno combattuto per vincere senza favoritismi, avrà un ricordo migliore, essendo invogliato/a a rigiocare, magari alzando l'asticella della difficoltà!
Ripongo Splendor ed è il turno di Pandemia: la Cura...
(continua!)

venerdì 25 dicembre 2015

RUSSIAN RAILROADS - Che vuoi che sia un punto in meno!

Quando so che la sera verranno amici a giocare, mi preparo sempre per tempo, facendo trovare il gioco già setuppato sul tavolo di sala e studiando in anticipo il regolamento (ho talmente tanti giochi a casa che non posso tenerli a mente tutti!)
O almeno queste sono le intenzioni.
Non è andata così l'ultima volta che Niccolò e Giulia sono venuti a casa mia. O meglio, è andata così parzialmente, perchè quando sono arrivati, mi hanno trovato con il volto immerso nel regolamento di RUSSIAN RAILROADS, che avevo deciso di far loro provare. Era anche la buona occasione per farlo giocare anche ad Angela, la mia ragazza.
Come succede SEMPRE in questi casi, quando si cerca una maledetta regoletta nello specifico nel regolamento, puntualmente non la si trova mai; l'inizio del gioco è stato quindi ritardato, mentre io provvedevo a imprecare contro ogni divinità esistente perchè "PORCAPUTT... L'HO LETTA DUE SECONDI FA, DOVE DIAVOLO è FINITA QUESTA REGOLA???"
Il tutto non è stato agevolato dai 3 compagni di gioco, che provvedevano a sfottermi a puntino.
Dopo aver represso il mio istinto omicida (lo giuro, avrei chiamato le forze dell'ordine e mi sarei costituito, dopo la mattanza), ecco qui la regoletta che cercavo (a riguardo delle carte ordine di turno, non ricordo quando si prendevano i punti bonus stampati sul retro e se ci fosse qualche condizione particolare da soddisfare per prenderli), tutto è pronto per iniziare.
Spiegare giochi alle altre persone è per me, oltre che un piacere, una sacra missione, e quindi, anche stavolta, la spiegazione è stata il giusto mix di sintesi e approfondimenti dei giusti punti.
Come ogni volta, leggo la perplessità nei loro volti,a fine spiegazione. Già preventivata, è fisiologico, sarà tutto chiaro giocando.
Io ci avevo già giocato una volta, quindi parto subito sparato investendo su un buon equilibrio tra avanzamento del binario nero e acquisto di locomotive. Gli altri 3 tentennano un po' con azioni meno incisive, come succede spesso quando si gioca per la prima volta ad un gioco da tavolo. Ma fin dalle prime battute è chiaro che la strategia di Giulia sarà improntata allo sviluppo industriale. Come nella scorsa partita, decido in quel momento di infischiarmene dell'industria, e sposto l'attenzione su Nicco. Noto subito che comincia a capire il meccanismo del gioco dopo pochissimi turni, e punta ad ottenere quanto prima i binari più avanzati (sarà l'unico a fine gioco a spingersi fino al binario bianco) ed ottimizzare la raccolta punti dalle ferrovie; come me, ignora l'industrializzazione.
Angela invece la vedo nel panico, senza una strategia in testa, ma pare orientata a prendere quanti più moltiplicatori x2 riesce. La partita scorre tranquilla e fluida, pochissima paralisi da analisi, e verso la metà è chiaro che la vera sfida sarà tra me e Giulia.
Ho sottovalutato il suo sviluppo industriale, ma ora che ad ogni conteggio lei totalizza più o meno tanti punti quanto me, comincio a sudare freddo. Angela è completamente fuori dalla lotta per la vittoria, mentre la distanza tra me e Giulia da un lato e Nicco dall'altro aumenta di turno in turno.
Nel frattempo sfrutto un paio di ingegneri, che ho comprato al primo e terzo turno, per ottenere moltiplicatori x2, ne avrei presi altri, ma Angela ha finito la scorta e mi devo fermare (a posteriori, aveva la carta bonus finale che premia a seconda di quanti x2 si possiedono).
Nel frattempo ho preso la carta bonus finale che da tanti punti quanto la somma delle locomotive a fine gioco, ma all'ultimo turno non ho sufficienti lavoratori per comprare una locomotiva più potente, e ad ogni modo calcolo che mi avrebbe fruttato solo 2 o 3 punti in più. Amen, che vuoi che siano???
Eccoci al conteggio finale: Angela arriva ultima come previsto nel corso della partita, anche se francamente non fa così pochi punti come mi ero aspettato. Nicco arriva terzo, lui stesso nel post-partita dirà che si aspettava che la sua strategia avrebbe fruttato di più: effettivamente sembrava lui l'uomo da battere in questa partita.
E' l'ora di calcolare il mio punteggio: faccio un visibilio di punti dalle 3 ferrovie, 0 dall'industria e 20 dall'essere secondo nella maggioranza ingegneri (la prima è giulia, nonostante abbiamo lo stesso numero di ingegneri, lei possiede quello col numero più alto). Una 20ina di punti mi vengono dalla mia carta bonus finale per il valore delle mie locomotive. Sposto con soddisfazione il mio segnalino punteggio intorno alla plancia: dovrei aver vinto a mani basse!
Sta alla Giulia... il suo segnalino segnapunti avanza di poco in poco, fino a finire UNA casella più avanti di me: ho perso per un punto.
Giù un'altra decina di santi mentalmente, e un altro paio prendo nota di tirarli giù più tardi, in privato.
Comunque, al di là dei risultati, il gioco è piaciuto molto, e questa è la cosa importante, e ci siamo divertiti tutti.
In particolare Giulia e Nicco ne hanno apprezzato la scorrevolezza e la semplicità di regolamento, che accompagna un gioco tutt'altro che semplice dal punto di vista tattico/strategico.
E quando un giocatore che ha perso distanziato di molti punti dice che il gioco è bello, so che stasera ho fatto centro scegliendo il titolo giusto.
Alla prossima!

sabato 12 dicembre 2015

Welcome!

Benvenuti a tutti!
Mi chiamo Angelo e ho scoperto da un paio d'anni il magico mondo dei Gdt e GdC, e da  allora è stato amore a prima vista.
Cosa ha questo blog di diverso dagli altri che parlano di GdT?
ASSOLUTAMENTE NULLA.
Anzi, qualcosa si: qui sono racchiuse le MIE esperienze, le MIE opinioni, i MIEI punti di vista e questo, dunque lo rende assolutamente unico!
bando alle ciance, è il momento di cominciare! a presto!!!
Angelo